WHITBY JET

Whitby.
Il paese della contea del North Yorkshire in Inghilterra è situato a circa 80 km da York e si estende lungo la stretta valle scavata dal fiume Esk che attraversa la cittadina stessa. Oggi è un porto di pescatori e meta turistica grazie anche ai ritrovamenti fossili molto interessanti tra i quali il minerale nero, detto giaietto – jet -. Il museo di Whitby custodisce una vasta collezione di jet lavorato, tra cui manufatti di epoca romana, con relativa storia archeologica del minerale.
L'italiano giaietto deriva dal latino "Lapis Gagates" o, più semplicemente, "Gagates", ovvero pietra del gagi, dal nome di un fiume (in latino "Gages") della Licia in Asia minore.
Viene chiamato anche ambra nera, tuttavia il giaietto non è una resina fossile ma un minerale simile al carbone, solo più duro, anche se può in qualche modo ricordare l'ambra. E' un legno fossile proveniente da foreste millenarie di una conifera della famiglia delle Araucarie esistente in Europa ed in particolare lungo le scogliere di Whitby dove sembra si trovi quello di qualità migliore.
Il giaietto era usato fin dall’età del bronzo per fabbricare utensili, ma importanti ritrovamenti di questo periodo hanno messo in evidenza, già da allora, la pratica di indossare gioielli che assumevano le forme di amuleti e talismani.
E’ interessante sapere ed immaginare che a questo materiale (se strofinato vigorosamente può produrre una certa elettricità statica che poteva attirare frammenti di polvere) fossero attribuite dall’uomo primitivo proprietà magiche e terapeutiche.
Il paese della contea del North Yorkshire in Inghilterra è situato a circa 80 km da York e si estende lungo la stretta valle scavata dal fiume Esk che attraversa la cittadina stessa. Oggi è un porto di pescatori e meta turistica grazie anche ai ritrovamenti fossili molto interessanti tra i quali il minerale nero, detto giaietto – jet -. Il museo di Whitby custodisce una vasta collezione di jet lavorato, tra cui manufatti di epoca romana, con relativa storia archeologica del minerale.
L'italiano giaietto deriva dal latino "Lapis Gagates" o, più semplicemente, "Gagates", ovvero pietra del gagi, dal nome di un fiume (in latino "Gages") della Licia in Asia minore.
Viene chiamato anche ambra nera, tuttavia il giaietto non è una resina fossile ma un minerale simile al carbone, solo più duro, anche se può in qualche modo ricordare l'ambra. E' un legno fossile proveniente da foreste millenarie di una conifera della famiglia delle Araucarie esistente in Europa ed in particolare lungo le scogliere di Whitby dove sembra si trovi quello di qualità migliore.
Il giaietto era usato fin dall’età del bronzo per fabbricare utensili, ma importanti ritrovamenti di questo periodo hanno messo in evidenza, già da allora, la pratica di indossare gioielli che assumevano le forme di amuleti e talismani.
E’ interessante sapere ed immaginare che a questo materiale (se strofinato vigorosamente può produrre una certa elettricità statica che poteva attirare frammenti di polvere) fossero attribuite dall’uomo primitivo proprietà magiche e terapeutiche.

I Romani lo conoscevano col nome di ambra nera e con esso producevano gioielli come anelli, bracciali e spille che venivano prima torniti e poi scolpiti; durante il medioevo, i monaci lo utilizzarono per realizzare rosari, croci, statuine e altri articoli di devozione, ma fu solo all’inizio del XIX secolo che esso venne impiegato su vasta scala in gioielleria quando raggiunse la sua massima popolarità .
Il jet, infatti, fu scelto dalla regina Vittoria, vera donna di potere, austera e accorta, che alla morte del marito Alberto inauguro' una nuova moda che per alcuni anni fece furore. Non volendo rinunciare ai gioielli, ma parendole disdicevole usare i molti che già aveva, se ne fece fare di nuovi, tutti neri, in un materiale, il jet, a dimostrazione del suo profondo dolore. La moda si diffuse presto in tutta Europa, complici altre regine o imperatrici, come Eugenia di Francia, moglie di Napoleone III.
Da quel momento la gioielleria in giaietto divenne di moda, tanto che oggi sono considerati una forma d’arte dell’Inghilterra Vittoriana. Le forme adottate da questa tipologia di gioielli furono quelle della gioielleria convenzionale ovvero: collane realizzate a fili di perline sferiche o sfaccettate che simboleggiavano le lacrime, anelli scolpiti, orecchini pendenti sferici, pendagli decorati con motivi floreali e i famosi medaglioni ovali a forma di cuore, accessorio molto importante in quanto racchiudevano il ricordo di una persona cara vicino al cuore contenendo ciocche di capelli o primi esempi di fotografie conservati in scomparti segreti.
Da evidenziare ancora come il jet abbia catturato l’immaginazione di molti autori, poeti e scrittori, che hanno usato la brillante lucentezza del jet come analogia descrittiva.
Lo stesso Shakespeare coniò la frase “ …nera come il jet…” ancora di uso comune almeno in Inghilterra.
http://www.whitbyjet.co.uk/
Il jet, infatti, fu scelto dalla regina Vittoria, vera donna di potere, austera e accorta, che alla morte del marito Alberto inauguro' una nuova moda che per alcuni anni fece furore. Non volendo rinunciare ai gioielli, ma parendole disdicevole usare i molti che già aveva, se ne fece fare di nuovi, tutti neri, in un materiale, il jet, a dimostrazione del suo profondo dolore. La moda si diffuse presto in tutta Europa, complici altre regine o imperatrici, come Eugenia di Francia, moglie di Napoleone III.
Da quel momento la gioielleria in giaietto divenne di moda, tanto che oggi sono considerati una forma d’arte dell’Inghilterra Vittoriana. Le forme adottate da questa tipologia di gioielli furono quelle della gioielleria convenzionale ovvero: collane realizzate a fili di perline sferiche o sfaccettate che simboleggiavano le lacrime, anelli scolpiti, orecchini pendenti sferici, pendagli decorati con motivi floreali e i famosi medaglioni ovali a forma di cuore, accessorio molto importante in quanto racchiudevano il ricordo di una persona cara vicino al cuore contenendo ciocche di capelli o primi esempi di fotografie conservati in scomparti segreti.
Da evidenziare ancora come il jet abbia catturato l’immaginazione di molti autori, poeti e scrittori, che hanno usato la brillante lucentezza del jet come analogia descrittiva.
Lo stesso Shakespeare coniò la frase “ …nera come il jet…” ancora di uso comune almeno in Inghilterra.
http://www.whitbyjet.co.uk/